• a cura di Francesco Solinas e Maria Celeste Cola

ISBN: 978-88-6557-611-3

BARBERINIANA

Tributo alla fioritura delle arti romane nella prima metà del XVII secolo a cura di Francesco Solinas e Maria Celeste Cola

80,00

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Inizialmente pensata per animare quattro sezioni della riunione annuale della Renaissance Society of America fissata per il 2, il 3 e il 4 aprile 2020, Barberiniana fu rimandata per le note vicende sanitarie. Il progetto è stato quindi tradotto in un volume di studi miscellanei realizzato grazie alla generosità degli autori e alla munificenza del nostro Editore che ci ha garantito questa veste sontuosissima. I quattordici saggi qui raccolti non ambiscono coprire tutti gli aspetti della vita politica e diplomatica del papato durante gli anni del regno di papa Urbano VIII Barberini (reg. 1623- 1644), né quelli legati alla ricchissima e brillante creazione artistica del tempo. Questi inediti contributi approfondiscono tuttavia vicende e letture critiche legate al periodo d’influenza del papa Barberini, aggiornano temi, riprendono dibattiti, scoprono nuove interpretazioni e materiali. Gli autori degli interventi sono studiosi affermati, specialisti della materia e ricercatori illustri, a questi si sono alternati esordienti e giovani promesse, qui accolti con estremo piacere. Con voci dissimili, ogni saggio narra storie diverse, talvolta disparate tra loro, ma sempre legate agli sfaccettati aspetti della cultura barberiniana; le materie trattate sono inerenti ad alcune delle committenze artistiche e culturali della famiglia papale, ai loro gusti e preferenze, alle vicende storiche, diplomatiche ed economiche del papato nella prima metà del XVII secolo. I temi spaziano dalla storia dell’architettura, alla storia diplomatica, dagli epocali cambiamenti nelle arti visive, alla politica familiare dei toscani Barberini che riuscirono a quel tempo ad affermarsi tra le famiglie più influenti dell’aristocrazia papale. Solo uno scritto affronta le tematiche otto e novecentesche legate alle vicende dinastiche della famiglia e alle dispersioni delle favolose raccolte artistiche. Come si è capito meglio dagli studi di questi ultimi quarant’anni, il complesso e sfaccettato disegno politico e culturale elaborato dal cardinale Maffeo Barberini (1568- 1644) prima di divenire papa, fu coadiuvato dall’azione infaticabile di una pletora di letterati, eruditi ed artisti che per più di un decennio lavorarono sotto gli auspici del futuro pontefice alla creazione di un nuovo linguaggio espressivo, di un lessico colto, erudito e visivamente spettacolare. Con quella nuova lingua, composta da novità e tradizione e per così dire “multimediale”, la Santa Sede riuscì a riconquistare una certa supremazia in Europa vincendo, almeno esteticamente, la “battaglia della Fede”. Infatti, tra il 1623 e il 1633, nel suo primo decennio di regno, Urbano VIII poté rilanciare la supremazia della Corte di Roma non solo grazie un’efficace e sorprendente politica estera, ma conferendo quell’ indelebile spinta alla lunga fioritura delle arti romane protrattasi per tutto il secolo diciassettesimo. La ricerca profonda nel sapere antico e moderno promossa dalla Corte di Roma portò all’affermazione della cultura letteraria come delle arti visive e all’invenzione del nuovo, grandioso idioma del barocco. A seguito di questa Barberiniana speriamo di veder presto altre raccolte dedicate allo studio di uno dei periodi più ricchi e diversificati della nostra storia, quando Roma era ancora la protagonista indiscussa della creazione artistica europea.

Saggi di: Laura Bartoni, Veronica Carpita, Maria Celeste Cola, Miriam Di Penta, Dario Iacolina, Sofia Laurenti, Loredana Lorizzo, Maria Cristina Paoluzzi, Stefano Pierguidi, Francesco Solinas, Alessandro Spila, Saverio Sturm, Marisa Tabarrini
formato 21 x 29 brossura con bandelle, pp. 248, 173 col., 11 b/n