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di Paola Lagonigro
ISBN: 978-88-6557-648-9
Immagini digitali nell’era analogica
Computer art in Italia negli anni Ottanta di Paola Lagonigro€40,00
Gli anni Ottanta sono generalmente identificati nella storia dell’arte come il decennio del ritorno alla pittura, alla manualità e all’oggetto artistico tradizionalmente inteso. In pieno clima postmoderno, a un simile sguardo retrospettivo – che recupera stili e forme del passato – si accompagna la sperimentazione con le tecnologie elettroniche: due tendenze solo apparentemente distanti, ma che si incontrano nel comune territorio delle immagini.
Sullo sfondo di un contesto che vede da una parte l’affermarsi dell’informatica personale e dall’altra un sistema dell’arte dominato dai linguaggi più tradizionali, il volume esplora pratiche e teorie di quella che ancora negli anni Ottanta era detta “computer art”: la sperimentazione artistica con le emergenti tecnologie digitali. Insieme alla specificità del contesto italiano, dove un certo vuoto istituzionale sembra favorire una scena artistica che nasce dal basso, sono analizzati alcuni parallelismi con il più ampio quadro internazionale, come la distinzione tra artisti programmatori e non programmatori e il rapporto tra ricerca artistica indipendente e industria. Quello che emerge, anche grazie a documenti d’archivio e testimonianze dirette, è una scena vitale, anche se ancora poco nota, nella quale è già possibile rintracciare le radici del dibattito nato negli anni Novanta attorno alla virtualità e alla centralità delle reti.
Paola Lagonigro è storica dell’arte presso la Sovrintendenza Capitolina. È stata recentemente assegnista di ricerca all’Università Roma Tre e, precedentemente, in Sapienza Università di Roma, dove ha anche conseguito il dottorato in Storia dell’arte contemporanea. Nello stesso ateneo, attualmente insegna Informatica applicata ai beni culturali. Le sue ricerche sono incentrate sui rapporti tra arte e tecnologia, con una particolare attenzione al contesto italiano e all’emergere dei media digitali nel secondo Novecento.
Sullo sfondo di un contesto che vede da una parte l’affermarsi dell’informatica personale e dall’altra un sistema dell’arte dominato dai linguaggi più tradizionali, il volume esplora pratiche e teorie di quella che ancora negli anni Ottanta era detta “computer art”: la sperimentazione artistica con le emergenti tecnologie digitali. Insieme alla specificità del contesto italiano, dove un certo vuoto istituzionale sembra favorire una scena artistica che nasce dal basso, sono analizzati alcuni parallelismi con il più ampio quadro internazionale, come la distinzione tra artisti programmatori e non programmatori e il rapporto tra ricerca artistica indipendente e industria. Quello che emerge, anche grazie a documenti d’archivio e testimonianze dirette, è una scena vitale, anche se ancora poco nota, nella quale è già possibile rintracciare le radici del dibattito nato negli anni Novanta attorno alla virtualità e alla centralità delle reti.
Paola Lagonigro è storica dell’arte presso la Sovrintendenza Capitolina. È stata recentemente assegnista di ricerca all’Università Roma Tre e, precedentemente, in Sapienza Università di Roma, dove ha anche conseguito il dottorato in Storia dell’arte contemporanea. Nello stesso ateneo, attualmente insegna Informatica applicata ai beni culturali. Le sue ricerche sono incentrate sui rapporti tra arte e tecnologia, con una particolare attenzione al contesto italiano e all’emergere dei media digitali nel secondo Novecento.
formato 21 x 24, brossura con bandelle, pp. 216;
immagini 194 b/n, 50 col