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a cura di Fiorella De Simone e Adriano Santiemma
CATALOGO DEL
FONDO LEOPARDIANO
a cura di Fiorella De Simone e Adriano Santiemma
€23,24
Da testi rari come le sue "lettere a Giovanni Rossini" a opere critiche altrettanto introvabili come "la stroncatura del grande Poeta ad opera di Giacomo Pastori".
1998
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Articolo aggiunto! Sfoglia la lista dei desideriL'articolo selezionato è già presente nella tua lista dei desideri! Sfoglia la lista dei desideriLA DOGANA NELLA STORIA
Profili storici di politica doganale e commerciale
in Europa e nel mondo a cura di Antonio Nicali e Giuseppe Favale €70,00La dogana, a voler ripercorrere la sua storia dalle origini ad oggi, è stata sostanzialmente un luogo d’incontro tra persone, popoli, civiltà, interessi diversi; un luogo dove si parlano tante lingue, circolano diverse monete. Il posto dove per prima, un tempo ma anche attualmente, l’esotico, lo straordinario, lo sconosciuto poteva essere toccato, odorato soppesato. Derrate alimentari, come pure animali e tessuti, dovevano stazionare in questi avamposti della cultura locale, i cui edifici, particolarmente nei grandi centri, erano sempre di architettura notevole e curata per poter rappresentare al meglio il paese di cui gestivano gli affari e la tassazione.
La dogana era considerata la moderna ‘borsa’ tanto che, in località portuali o in zone di particolare traffico commerciale, queste furono dotate di un organico ben articolato e investite di compiti sempre più vasti. Il doganiere, in taluni casi e in particolari periodi, aveva autorità assoluta in materia civile, criminale e amministrativa su tutto il suo vasto territorio di competenza: un potere, nei primi secoli del nuovo millennio, secondo solo a quello del sovrano.
A testimonianza del ruolo cruciale che le dogane esercitavano nella vita economica, ma anche un quella quotidiana, di uno stato, rimangono di stampe e incisioni realizzate da illustri artisti e viaggiatori del passato che costituiscono parte dell’apparato illustrativo del volume.
Ripercorrere la storia delle dogane, come propone questa pubblicazione, significa immergersi nella storia degli scambi commerciali, dai suoi albori fino agli ultimi sviluppi della telematica e delle transazioni virtuali. Significa occuparsi di geografia dei diversi ambienti naturali, di antiche rotte stradali e marine, di impervi valichi montani, di aridi deserti, di cinte daziare, di porti marittimi e fluviali, che consentivano alle navi che provenivano dalle più disparate località, dal lontano Oriente alle Americhe, di penetrare nel cuore dell’Europa continentale.
Con questa pubblicazione l’Agenzia delle dogane Italiana intende offrire al pubblico uno spaccato storico-culturale di grande interesse, operando una riflessione sulla proprie origini al fine di trarre indicazioni per la fondamentale attività istituzionale di sua competenza. -
Articolo aggiunto! Sfoglia la lista dei desideriL'articolo selezionato è già presente nella tua lista dei desideri! Sfoglia la lista dei desideriD’ANNUNZIO E TRIESTE
nel centenario del primo volo aereo a cura di Annamaria Andreoli €35,00Con questa mostra ai Musei del Canal Grande a Trieste, di cui si presenta il catalogo, e quella, sempre a Trieste e sempre dedicata a D’Annunzio ancora in corso, ha luogo un importante consuntivo critico, lungamente dibattuto, dell’intenso e lungo rapporto del grande letterato, ma anche uomo d’azione, con questa città.
L’occasione è data dalle celebrazioni del centenario del primo volo aereo compiuto dai fratelli Wright nella lontana America il 17 dicembre 1903, evento che colpì profondamente l’immaginario di D’Annunzio, esaltatore della sfida e dell’ardimento di una conquista che fa dei piloti ‘i messaggeri della più vasta vita’.
Dalle ali della poesia alla realtà: sarà lui a vivere il suo irredentismo adriatico ‘dall’alto del cielo della Patria’ proprio su una di quelle macchine volanti. E nel 1915 volando su Trieste, giura: ‘La bandiera d’Italia sarà piantata sul colle San Giusto&’ a cui seguirà, di lì a qualche anno, l’epica impresa di Fiume che tanto significato assumerà nella storia di quei luoghi e di quelle generazioni.
Documenti, reperti, immagini, corrispondenze rilette in chiave critica ci restituiscono, dunque, gli eventi ed il clima di quegli anni in cui il volo ebbe un ruolo certamente non secondario con il suo imprescindibile corollario simbolico di libertà e spazi illimitati cos&ì come esso fu vissuto dallo stesso D’Annunzio e da quanti condivisero con lui queste esperienze. -
Articolo aggiunto! Sfoglia la lista dei desideriL'articolo selezionato è già presente nella tua lista dei desideri! Sfoglia la lista dei desideriBERTEL THORVALDSEN
La vita e l’opera dello scultore di Bjarne Jornaes €30,99Lo scultore danese Bertel Thorvaldsen arrivò a Roma per la prima volta l’8 marzo 1797, partito da Copenaghen con una borsa di studio all’Accademia di belle arti che gli permetteva di rimanere nella capitale culturale europea per almeno tre anni. Rimase a Roma per circa 40 anni.
L’incontro con Roma fu di fondamentale importanza per Thorvaldsen, che per il resto della sua vita festeggiò la data del suo arrivo nella città eterna come il suo “compleanno romano” della sua vera data di nascita quasi non si ricordava, tanto significava per lui l’incontro con Roma e l’arte dell’antichità.
Nei primi anni dell’800 Thorvaldsen creò diverse sculture di argomento mitologico, tra queste merita ricordarne alcune: Ebe, Venere con la mela, Amore, Psiche, Ganimede, Mercurio uccisore di Argo. Spesso nascevano delle diatribe sulla scelta dei motivi tra lo scultore danese ed il grande scultore italiano suo contemporaneo Antonio Canova, e non si può escludere che non vi sia stata una certa proficua concorrenza tra di essi.
Suo è il bassorilievo di 35 metri di lunghezza per 1 metro di altezza che adorna il Palazzo del Quirinale di Roma. L’opera gli valse il titolo di “patriarca dei bassorilievi” ed un posto di “lite artistica di Roma”.
Nei giorni 8 e 9 marzo 1997 si festeggia il secondo centenario dell’arrivo di Thorvaldsen a Roma con una serie di manifestazioni che si collegano al grande scultore danese che fu direttore dell’Accademia di San Luca in Roma. -
Articolo aggiunto! Sfoglia la lista dei desideriL'articolo selezionato è già presente nella tua lista dei desideri! Sfoglia la lista dei desideriLA FIGLIA DI IORIO
cent’anni di passione a cura di Annamaria Andreoli €25,00Nel Marzo del 1904 al Teatro Lirico di Milano avvenne la prima memorabile messa in scena della Figlia di Iorio di Gabriele D’Annunzio. È in occasione del centenario che la Regione Abruzzo promuove una mostra dedicata al dramma dannunziano e alle sue più importanti rappresentazioni, ricostruendone il successo attraverso un percorso di analisi critica e scientifica, ma nello stesso tempo appassionante e seducente volte a riscoprire uno dei testi teatrali più importanti del Novecento.
Il presente catalogo, frutto della mostra ‘La Figlia di Iorio. Cent’anni di passione’ (Pescara, Sala Mostre ed Eventi Museo delle Genti d’Abruzzo, 30 settembre – 8 dicembre 2004) raccoglie i disegni preparatori dell’opera e i manoscritti originali del grande poeta pescarese, insieme agli studi che Francesco Paolo Michetti, pittore e caro amico del Vate, realizzò per l’omonima tela ispirata al dramma e per i costumi della prima rappresentazione.
Nella stessa esposizione sono inoltre presenti i bozzetti di De Chirico, il copione originale, il manoscritto di D’Annunzio, la traduzione del De Titta e tutto il carteggio che ruota intorno al dramma: lettere agli studiosi, ai registi, agli attori, agli illustratori.
La Figlia di Iorio è una metafora di una terra selvaggia e arcaica, ma piena di modernità e volitività, che conserva in sé l’aspetto folklorico e culturale della tradizione in cui si riconosce ancora la sua gente. -
Articolo aggiunto! Sfoglia la lista dei desideriL'articolo selezionato è già presente nella tua lista dei desideri! Sfoglia la lista dei desideriIL CONTE LUCANOR di Don Juan Manuel €35,00
Mancava da qualche decennio dal mercato editoriale italiano questo classico della letteratura medievale castigliana, riproposto oggi in versione riccamente annotata e tradotta dando il massimo risalto alla qualità della prosa del testo originale, scritto in ‘volgare’ contrariamente per quell’epoca all’uso corrente del latino.
L’autore è Don Juan Manuel, discendente di una delle più potenti famiglie feudatarie del suo tempo, con ramificazioni dinastiche ultra altolocate tanto da far circolare il detto “non siamo noi a discendere dai re, sono i re a discendere a da noi”.
Uomo colto letterato, oltre che potente uomo d’arme, Don Juan fu autore prolifico anche se non tutta la sua produzione è giunta fino a noi: il testo che qui si propone – il cui titolo originale è “Libro degli esempi del conte di Lucanor e Patronio” – fu portato a termine nel 1335 – è ritenuto un raro compito ritratto della realtà sociale spagnola dell’epoca.
Si tratta di una collezione di 51 racconti con finalità morali in cui Patronio, consigliere del conte, offre consigli sulle questioni di volta in volta proposte dagli eventi narrati. Completano l’opera un centinaio di proverbi moraleggianti ed un ragionamento sulla salvezza dell’anima.
Ciascun personaggio ritrattato, signore o poveretto, moro o giudeo, cortigiano o contadino, partecipa a questo straordinario affresco letterario che fa del volume uno strumento insostituibile per la comprensione della realtà storica e sociale spagnola del Medioevo.
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