• di Paola Picardi

ISBN: 978-88-8016-886-7
Categoria:

IL PATRIMONIO ARTISTICO ROMANO
DELLE CORPORAZIONI RELIGIOSE SOPPRESSE

Protagonisti e comprimari (1870-1885) di Paola Picardi

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Per valore, storia, committenza e diffusione sul territorio, il patrimonio artistico di quelle che tradizionalmente vengono chiamate corporazioni religiose rappresenta parte rilevante del patrimonio artistico italiano. Tema del volume sono i beni artistici delle corporazioni religiose romane in uno dei più delicati tornanti della loro storia: l'annessione di Roma al nuovo Stato italiano. Il mutamento istituzionale comportò trasformazioni radicali nelle quali una serie di personaggi, fra protagonisti e comprimari, furono impegnati nelle operazioni di gestione, tutela e dispersione di tale patrimonio. Il volume è diviso in due parti: nella prima, che copre l'arco temporale fra il 1870 e il 1873, vengono analizzati i provvedimenti 'tampone' adottati dal Governo in attesa della legge speciale, nonché le prime organizzazioni statali e municipali di tutela del patrimonio artistico. Si posero, in questa fase, complessi problemi di tutela dei beni artistici. La seconda fase, che va dal 1873 al 1885, appare, invece, centrata sulla legge soppressiva speciale per Roma e sulle attività della Giunta liquidatrice dell'asse ecclesiastico, organo preposto alla gestione del patrimonio ex claustrale. Punto di partenza infatti - e, in un certo senso, stimolo all'avvio della ricerca - è stato il versamento all'Archivio Centrale dello Stato, nel novembre 1997, della serie archivistica Corporazioni religiose, da parte della Direzione Centrale per l'Amministrazione del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell'Interno, di cui la Giunta liquidatrice dell'asse ecclesiastico rappresenta i primordi. Oltre alle problematiche relative alle prese di possesso delle case religiose, vengono analizzati i percorsi di devoluzione a pubblici Istituti degli oggetti d'arte, gli incanti, i provvedimenti adottati in ordine alla tutela del patrimonio e l'operato degli addetti ai lavori necessari per il riuso dei locali ex claustrali. Chiude il volume il capitolo dedicato ai protagonisti e comprimari dell'intera vicenda. Delle due tavole in calce al volume, la prima illustra gli immobili espropriati e soppressi presenti sul tessuto urbano, la seconda, fornisce un quadro d'insieme dei fenomeni di devoluzione, alienazione e spostamenti delle opere d'arte. Nell'arco del quindicennio prendono corpo ed evidenza le vicende di affreschi staccati e sculture, notevoli per qualità, stile e provenienza, rinvenuti nelle indagini preliminari alla realizzazione del volume, che non erano ancora registrati nella letteratura storico-artistica e che ora, nel loro insieme, contribuiscono a delineare una visione più approfondita del fenomeno.
formato 17 x 24, brossura, pp. 240, 12 col., 34 b/n
2008

“IL PATRIMONIO ARTISTICO ROMANO
DELLE CORPORAZIONI RELIGIOSE SOPPRESSE”

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