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a cura di Rosa Tamburrino
LA CATTEDRALE ADORNATA
Il restauro e le nuove opere d’arte
della Chiesa Madre di San Nicolò a Noto
a cura di Rosa Tamburrino
€20,00
Out of stock
2011
“LA CATTEDRALE ADORNATA
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Articolo aggiunto! Sfoglia la lista dei desideriL'articolo selezionato è già presente nella tua lista dei desideri! Sfoglia la lista dei desideriVILLA ARBUSTO
E IL SUO PARCO a cura di Maurizio di Stefano presentazioni di Pio Baldi e Benedetto Garavagnolo €50,00Guida, catalogo, documentazione dei recenti restauri, questa pubblicazione su Villa Arbusto a Lacco Ameno (Ischia), offre innumerevoli spunti di interesse e conoscenza di uno dei monumenti più suggestivi – poco noti – del nostro patrimonio artistico nazionale.
La masseria dell’Arbusto, dal toponimo della località in cui sorge, fu acquistata nel 1785 da Don Carlo Aquaviva, Duca di Atri, di antica famiglia nobile abruzzese, che vi costruì un Casino di campagna, l’attuale costruzione, con un grande giardino retrostante in cui erano situati, e sono tuttora esistenti, un fabbricato minore per gli ospiti, una cappella, una ‘stufa’ (un bagno) per l’uso terapeutico delle fumarole calde che vi sorgono, una grande cisterna per la raccolta dell’acqua piovana, il ‘pisciale’ che, oltre a provvedere al rifornimento idrico del complesso, alimenta la vasca di una graziosa fontana.
Esauritasi nel 1805 la linea maschile degli Aquaviva, la villa passò alla famiglia Biondi, di origine napoletana, trasferitasi a Forio d’Ischia che spesso vi albergava ospiti di rango.
Cambiarono in seguito diversi altri proprietari, finché nel 1952 fu acquistata dal noto editore e produttore cinematografico Angelo Rizzoli sen. invaghitosi di Lacco Ameno.
Per la sua nuova destinazione l’aspetto della villa settecentesca è rimasto inalterato, mentre nell’interno, con la demolizione delle sovrastrutture apportate dal Rizzoli per farne una lussuosa abitazione privata, è stata ripristinata l’originaria disposizione degli ambienti.
Oggi la villa Arbusto è sede del museo archeologico e Centro culturale polivalente di Pithecusae dove sono esposti al pubblico i risultati degli scavi eseguiti nell’ambito più antico insediamento greco nel Mediterraneo occidentale, da cui prende il nome, iniziati nel 1952 provocando una rivoluzione nelle precedenti conoscenze sull’origine della colonizzazione greca dell’Italia meridionale.
L’opera, edita per i tipi della De Luca Editori d’Arte, sarà curata dall’ing. Maurizio di Stefano, esecutore dei lavori che hanno restituito al monumento l’antico splendore, con la collaborazione dell’Arch. Maria Cristiana Costanzo. -
Articolo aggiunto! Sfoglia la lista dei desideriL'articolo selezionato è già presente nella tua lista dei desideri! Sfoglia la lista dei desideriLA BASILICA DI SANT’AGOSTINO IN CAMPO MARZIO a cura di Alessandro Mascherucci e Barbara Tetti €60,00
Il volume prende le mosse dalla giornata di studi La basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio a Roma, tenutasi il 22 ottobre 2022, promossa dalla Soprintendenza Speciale di Roma in occasione della conclusione degli interventi di restauro condotti sulla navata centrale della basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio. L’opera riunisce i contributi presentati nella giornata di studi con aggiornate ricerche ed è articolata in tre sezioni. La prima, Le arti figurative, comprende gli scritti che contribuiscono a chiarire i profili degli artisti e le vicende delle opere che hanno impreziosito la basilica nel corso del tempo. La seconda, L’Architettura, raccoglie i contributi che ripercorrono e indagano, apportando significative novità, le fasi costruttive e trasformative del complesso architettonico. La terza sezione, Gli interventi di restauro, rende un ampio quadro delle azioni di conservazione e restauro eseguite in occasione dell’ultima campagna condotta dalla Soprintendenza Speciale di Roma. Dunque, l’insieme dei saggi restituisce una lettura ampia e articolata del complesso agostiniano, custodito dai religiosi dell’Ordine, e oggi anche sede dell’Avvocatura dello Stato e della Biblioteca Angelica.
Saggi di:
Giovanna Capitelli, Laura Cibrario, Silvia Crialesi, Claudio Falcucci,
Roberta Maria Dal Mas, Laura Gigli, Fabiola Jatta, Gabriella Marchetti,
Alessandro Mascherucci, Maria Milazzi, Augusto Roca De Amicis,
Rocco Ronzani, Valeria Rotili, Antonio Russo, Renata Samperi,
Chiara Scioscia Santoro, Ilaria Sgarbozza, Barbara Tetti, Elisabetta Zatti. -
Articolo aggiunto! Sfoglia la lista dei desideriL'articolo selezionato è già presente nella tua lista dei desideri! Sfoglia la lista dei desideriALTICHIERO DA ZEVIO
NELL’ORATORIO DI
SAN GIORGIO a cura di Luca Baggio, Gianluigi Colalucci e Daniela Bartoletti €62,00Primo importante documento monografico su uno dei maggiori artisti del Trecento italiano a quasi trent’anni dall’ultimo studio monografico sull’autore.
Altichiero, conosciuto come il “Giotto dell’altItalia”, ha dovuto attendere la grande occasione del restauro del suo ciclo di affreschi più importanti, quello dell’Oratorio di san Giorgio, per riavere nuova attenzione da parte della critica storiografica.
Questo volume a lui dedicato è un vero compendio e aggiornamento sui diversi aspetti che compongono la personalità e l’opera di un artista: Gianluigi Colalucci, coadiuvato da Daniela Bartoletti, tra i più grandi restauratori viventi – autore del restauro della Cappella Sistina e degli affreschi del Mantegna – nel suo documentatissimo saggio sulle tecniche pittoriche utilizzate da Altichiero offre spunti di assoluta novità sullo stile e la pratica utilizzate dal grande frescante.
Luca Baggio, esperto di arte medievale padovana, ne ricostruisce le tappe storico- artistiche e documentarie. Un lavoro insostituibile per specialisti di più discipline e per il pubblico amante di un’epoca, il Medioevo, che ha ncora molti aspetti rimasti inesplorati. -
Articolo aggiunto! Sfoglia la lista dei desideriL'articolo selezionato è già presente nella tua lista dei desideri! Sfoglia la lista dei desideriL’ARTE DEL RESTAURO
Viaggio tra le opere restaurate
nella Provincia di Roma di AA.VV. €13,00Continua la serie delle manifestazione dedicate dalla Provincia di Roma alla ricognizione del patrimonio artistico-culturale delle aree pertinenti alla Provincia di Roma.
La mostra a Palazzo Valentini, di cui si presenta il catalogo, è un repertorio dei musei dell’hinterland romano. I tesori conservati in centri come Ariccia, Albano, Cerveteri, Marino, Palestrina, Tolfa, per fare solo qualche esempio, riservano ancor oggi veri e propri inediti per il grande pubblico che raccolti e “collegati” in mostra consentono di fare nuovi e interessanti collegamenti.
I lavori di sintesi servono soprattutto a constatare la grande varietà dell’offerta culturale presente in tuta la Provincia di Roma soprattutto dall’epoca archeologica al Medioevo, stimolando la conoscenza del territorio con l’obiettivo di ampliare sempre più le conoscenze sulle emergenze culturali decentrate. -
Articolo aggiunto! Sfoglia la lista dei desideriL'articolo selezionato è già presente nella tua lista dei desideri! Sfoglia la lista dei desideriVILLA PONIATOWSKI
CIOCCHI DEL MONTE, CESI, SINIBALDI a cura di Francesco Scoppola €48,00Il restauro di Villa Poniatowski rappresenta uno dei più rilevanti esempi di recupero di un complesso architettonico. L’importanza e l’interesse dell’intervento risiedono non solo nell’aver raggiunto il risultato di ampliare e riorganizzare il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia ma anche nell’esercizio di un metodo di lavoro basato sulla ricerca storica minuziosa e sull’attenta analisi delle strutture e delle opere d’arte annesse.
Si tratta dunque di un arricchimento non solo per l’archeologia ma anche per il patrimonio architettonico e storico-artistico. La nuova sede della Villa Poniatowski è la naturale estensione del museo nato entro Villa Giulia, in quanto fin dall’epoca di Giulio III, in pieno Rinascimento, il fabbricato allora destinato agli ospiti e ai parenti del Papa e variamente denominato, anche come ‘casa di Baldovino’, costituiva una articolazione del complesso di Villa Giulia.
Questo splendido edificio cinquecentesco, voluto da Papa Giulio III Ciocchi del Monte, nel corso dei secoli ha subito variazioni di confini e di proprietari.
La Villa venne acquistata dopo il 1570 dal cardinale Pier Donato Cesi per poi essere ceduta nel 1702 ai Sinibaldi che, avendola trasformata in forme barocche, a loro volta nel 1798 la vendettero ai Candelori.
Nel 1800 la proprietà passò dai Candelori a colui il quale la caratterizzò maggiormente, il Principe polacco Stanislao Poniatowski, a cui si deve l’attuale nome.
Poniatowski la fece ulteriormente trasformare dal Valadier, per poi a sua volta cederla nel 1826 all’inglese Richard Sykes.
Dopo il 1826 la Villa cambiò più volte di proprietà, fino a quando nel 1871 entrò in possesso della famiglia Riganti.
Questi ultimi ne proseguirono lo smembramento fino a che, nel 1988, la Villa passò allo Stato insieme alla Conceria, ma priva del terreno adiacente, venduto negli anni precedenti allo scopo di ampliare e migliorare le attrezzature del Museo Nazionale Etrusco, nella contigua Villa Giulia.
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