• a cura di Francesco Petrucci

ISBN: 978-88-8016-879-9
Categoria:

RITRATTO BAROCCO
dipinti del ‘600 e ‘700 nelle raccolte private

a cura di Francesco Petrucci

24,00

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"Ritratto barocco", la grande mostra, promossa dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Roma, Rieti e Viterbo e dedicata al ritratto nel '600 e '700, propone dal 3 luglio al 2 novembre 2008, nella splendida cornice di Villa d'Este a Tivoli, 37 opere raffiguranti papi, principi, cardinali e figure di spicco della società dell'epoca, provenienti da collezioni private, italiane ed estere. Presenta opere poco note, molte delle quali mai esposte al pubblico, selezionate dal curatore della mostra Francesco Petrucci, tutte di qualità elevata, rappresentative dei massimi ritrattisti attivi soprattutto a Roma in etàbarocca. Tra i capolavori esposti il ritratto di Isabella Farnese di Nicolas Régnier, che per la cura minuziosa del fastoso abbigliamento ricorda la preziosità delle opere di arte decorativa, il ritratto del cardinale Bernardino Spada del Guercino recentemente ritrovato (Roma, collezione Forti Bernini), un inedito ritratto di Giusto Sustermans raffigurante il cardinale Leopoldo de' Medici, un ritratto di artista di Anton van Dyck del periodo genovese e un gentiluomo del raro ritrattista Luciano Borzone (collezione Aldega), il ritrovato ritratto del cardinale Giulio Sacchetti di Simone Cantarini, alcuni ritratti del Baciccio e di Ferdinand Voet, lo splendido ritratto di bambini detto "Allegoria della musica" di Sebastiano Ceccarini, qui identificato con esponenti della casa Muti Bussi, tre ritratti di Pompeo Batoni mai esposti al pubblico, tra cui quello raffigurante Edward Augustus, Duca di York che si dimostra essere la prima posa, proveniente dalla casa reale di Hannover. Conclude la mostra il capolavoro della ritrattistica di Anton Raphael Mengs, tra barocco e neoclassicismo emergente, una spettacolare posa di Clemente XIII troneggiante tra ori e damaschi, esposto nel 2005 alla mostra di Washington sulla ritrattistica papale e qui presentato in Italia per la prima volta (Spoleto, collezione privata). Come afferma Petrucci: "La definizione di Barocco, estesa alle manifestazioni artistiche e culturali che interessarono la penisola e in particolare Roma – suo centro di irradiazione internazionale – tra il secondo quarto del '600 e il terzo quarto del '700, può essere applicata senz'altro anche alla ritrattistica. Se il fine dell'arte barocca è quello di educare, convincere e commuovere attraverso gli strumenti della tecnica e dell'immaginazione, facendo ricorso all'allegoria e alla metafora celebrativa, i ritratti di pontefici, monarchi e principi eseguiti nel corso di due secoli rientrano appieno in tale categoria estetica". Petrucci poi prosegue: "Sono 'ritratti monumento', che devono eternare i personaggi in posa, destando ammirazione e nel contempo soggezione, essere un monito per chi li ammira, nell'esaltazione del prestigio e del potere assoluto di una sola classe sociale: l'aristocrazia. Ambientazioni opulente e fastose, ostentate senza alcuna remora morale, la ricchezza della materia e il gusto per il particolare decorativo, furono chiamate a collaborare al fine di esprimere le esigenze di prestigio e un potere che doveva sembrare caduto dal cielo, per volontà divina. Generazioni di blasonati rampolli atteggiati da super-uomini posarono così per specialisti della fisionomia come Rubens, Bernini, Algardi, Van Dyck, Velàzquez, Maratta, Mignard, Rigaud, Batoni e Mengs, tra i protagonisti di quella stagione dell'arte occidentale che seppe meglio interpretare i desiderata della classe privilegiata".
formato 24 x 28, brossura, pp. 112, 38 col., 30 b/n
catalogo Tivoli 2008

“RITRATTO BAROCCO
dipinti del ‘600 e ‘700 nelle raccolte private”

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