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di Inge Nielsen e Birte Poulsen
THE TEMPLE OF
CASTOR AND POLLUX
Edizione in inglese
di Inge Nielsen e Birte Poulsen
€63,00
Edizione in inglese
1992
“THE TEMPLE OF
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Aggiungi al carrelloArticolo aggiunto! Sfoglia la lista dei desideriL'articolo selezionato è già presente nella tua lista dei desideri! Sfoglia la lista dei desideriIL LAZIO
REGIONE DI ROMA di AA.VV. €15,00Obiettivo di questo volume, che è anche il catalogo dell’omonima mostra nel Museo Archeologico di Palestrina, è quello di ridefinire l’identità di un territorio, l’antico Latium vetus, che è ben lungi dall’essere ascrivibile all’attuale configurazione regionale, artificiosa costruzione che si è andata costituendo dopo l’Unità d’Italia. Non solo: le decennali indagini archeologiche, che sono alla base di questa ricerca, consentono oggi di riattribuire a Roma, dal suo attuale ruolo centripeto di capitale d’Italia, capoluogo di regione e di provincia, la sua reale iniziale funzione nell’ambito di questo antico territorio.
La ricerca è stata orientata sulla sacralità degli antichissimi popoli italici che occupavano l’area geografica del Latium, ovvero quella zona prevalentemente abitata dai Latini che gli studiosi fanno coincidere con la pianura dolcemente ondulata situata nella bassa valle del Tevere, fra i Colli Albani ed il Subappennino dai monti Sabini ai Lepini. I reperti aggregati per ricostruire i vari aspetti della religiosità latina provengono da aeree consacrate anche dalla mitologia: Ardea, Turno e Mezenzio, Lavinium, Preneste, Cori e la stessa Tivoli.
Tra le divinità più importanti e ricorrenti nei vari centri sono l’Ercole Victor italico, Diana Nemorense e soprattutto l’antichissima Marica trasformata in Afrodite Pontia. Un altro aspetto di grande interesse è la presenza di tracce di culti di provenienza orientale e greca. -
Aggiungi al carrelloArticolo aggiunto! Sfoglia la lista dei desideriL'articolo selezionato è già presente nella tua lista dei desideri! Sfoglia la lista dei desideriLAZIO & SABINA | 3 a cura di Giuseppina Ghini €35,00
La Direzione Generale per i Beni Archeologici del Lazio, in concerto con gli Istituti Universitari e le Accademie straniere operanti a Roma, rinnova ancora una volta l’interesse per le ricerche sul territorio laziale già espressi nei due precedenti incontri di studio sul Lazio e la Sabina.
La pubblicazione dei risultati del III Incontro di Studio, sempre a cura di Giuseppina Ghini, che ha avuto luogo nel novembre 2004 è la dimostrazione tangibile della ricchezza e complessità della cultura del territorio laziale.
L’attività di ricerca sviluppata in questi anni, di cui si offre in questi incontri un significativo aggiornamento, conferma e documenta come l’area centrale dell’Italia costituisca una superficie privilegiata per le indagini archeologiche. il Lazio, infatti, rappresentava un passaggio obbligato nell’ambito del bacino del Mediterraneo per le rotte culturali e commerciali che si muovevano in senso longitudinale e trasversale fra Oriente e Occidente e Africa Settentrionale. La posizione strategica del territorio ha avvantaggiato la crescita che la regione ha acquisto nei secoli assumendo una posizione fondamentale all’interno degli Stati Pontifici.
Le relazioni sono articolate secondo tre aree geografiche di riferimento: Area Tiburtina, Area Tuscolana e Colli Albani e Lazio Costiero e Meridionale e il raggio d’interesse spazia, come per i precedenti volumi, nell’indagine del profilo culturale dei popoli italici che hanno interessato la regione, nel recupero delle emergenze dell’architettura romano-repubblicana e delle grandi residenze imperiali che sorgono nell’area, fino ai resoconti delle attività di scavo che, cadenzata regolarmente, è mirata allo sviluppo delle risorse museali e alla valorizzazione degli strumenti specifici per la sua tutela. -
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Piceni Popolo d’Europa di AA.VV. €31,00Dopo il grande successo di Francoforte e in versione ridotta, delle tappe di Teramo e Ascoli Piceno, è giunta a Roma nel 2001 la mostra – ed il relativo catalogo – sull’antico popolo italico dei Piceni che tra il VII e il IV secolo a.C. raggiunsero livelli di civilizzazione del tutto paragonabili ai coevi Etruschi, Liguri e Sanniti. Salvo che i Piceni distribuiti sulle coste adriatiche irradiano la loro area d’influenza sulle popolazioni transalpine con cui mantennero scambi a più livelli di natura culturale e di organizzazione sociale oltre che commerciale e religiosa.
Il volume che accompagna la mostra è una vera e propria summa delle conoscenze su queste popolazioni di cui i più recenti studi critici hanno revisionato molto profondamente le precedenti ipotesi sulle loro origini e lo sviluppo culturale.
Oltre al migliaio circa di reperti esposti nelle precedenti edizioni, la versione romana della mostra presenta per la prima volta scientificamente gli importantissimi ritrovamenti archeologici nelle necropoli di Numana e a Matelica che hanno riportato alla luce gli straordinari e ricchissimi corredi funebri degli eroi guerrieri piceni e delle loro donne ancor più sfarzosi dei coevi corredi etruschi. -
Aggiungi al carrelloArticolo aggiunto! Sfoglia la lista dei desideriL'articolo selezionato è già presente nella tua lista dei desideri! Sfoglia la lista dei desideriLACRIME D’AMBRA
ornamenti femminili della Basilicata antica di AA.VV. €10,50L’impulso alla conoscenza delle antiche popolazioni della Lucania, che la Soprintendenza Beni Archeologici della Basilicata ha impresso in questi ultimi anni mediante numerose iniziative, si espande geograficamente con questa mostra, di cui si presenta il catalogo, realizzata presso il Museo di Antichità di Torino. Sono qui riuniti pezzi provenienti da collezioni lucane e numerosi altri interessanti reperti del museo torinese.
Il tema della mostra è illustrato attraverso manufatti che, destinati ad esaltare il ruolo della donna nella società locale e realizzati con materiali preziosi, sono di elevatissimo gusto e alta qualità artigianale, siano essi prodotti dalle popolazioni indigene, oppure importati dal mondo greco o, anche, realizzati da artigiani etrusco-padani.
Di qui il titolo della mostra perché proprio i piccoli oggetti d’ambra intagliata (le mitiche “lacrime delle Eliadi” trasportate dal fiume Eridano, ossia il Po) presenti in grande quantità nelle tombe principesche della popolazione Enotria di Lucania, e qui ampiamente rappresentati, sono la testimonianza delle intense relazioni tra il mondo nord-europeo e quello mediterraneo, per il tramite delle rotte adriatiche.
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