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di A. Tamburello
IL GIAPPONE PRIMA DELL’OCCIDENTE
di A. Tamburello€36,15
catalogo Roma 1995
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Articolo aggiunto! Sfoglia la lista dei desideriL'articolo selezionato è già presente nella tua lista dei desideri! Sfoglia la lista dei desideri“COSE DA VEDERE“
preziosi oggetti da vista tra il 1770 e il 1850 a cura di Simonetta Cini €15,00Al Museo Praz a Roma, come consuetudine, è in corso una proposta insolita e ricca di suggestioni culturali ed implicazioni sociali: si tratta di una mostra dedicata all’occhiale, la sua storia, la sua evoluzione, i molti usi che ne sono stati fatti e che non si sono limitati alla sua semplice funzione di ausilio alla vista, sino al suo significato “iconologico” ovvero come nelle arti figurative, nei ritratti ad esempio, gli occhiali furono utilizzati per trasmettere determinati messaggi dietro l’immagine.
I pezzi in mostra – e nel catalogo che qui si presenta – sono molti e di varia provenienza, sebbene il nucleo più importante provenga dalla Fondazione Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore.
Pur essendo le prime testimonianze sull’uso dell’occhiale di antica origine (il Cardinale Ugo di Provenza ne faceva già uso come è attestabile in un affresco del 1352 a Treviso), una vera ottica scientifica, basata sull’effettiva conoscenza del meccanismo della visione, nasce con Johannes Kepler (1571-1630) che per primo effettua studi scientifici sulla gradazione. Altrettanto dicasi riguardo i modelli ed i materiali utilizzati per la montatura che subirono nel tempo una forte evoluzione.
Oggetto d’uso per molti secoli, fu a partire dal 1700 che gli occhiali conobbero un periodo “d’oro” entrando a far parte dell’abbigliamento patrizio dell’epoca sino a tutto l’Ottocento quando tornano ad assumere forme più sobrie e funzionali, adatte agli intellettuali e agli attivi esponenti della borghesia per giungere ai giorni nostri, momento in cui l’industria manifatturiera italiana degli occhiali è divenuta tra le più prestigiose nel mondo. -
Articolo aggiunto! Sfoglia la lista dei desideriL'articolo selezionato è già presente nella tua lista dei desideri! Sfoglia la lista dei desideriANTICA PERSIA
I tesori del Museo Nazionale di Tehran
e la ricerca italiana in Iran di AA.VV. €31,00La mostra e il catalogo – che qui si presenta – sull’arte persiana dalla Preistoria al periodo islamico (5500 a.C. – 1000 d.C.) curati dal Museo Nazionale d’Arte Orientale di Roma sono l’evento culturale più importante dedicato alle antiche civiltà mediorientale dell’ultimo cinquantennio. E ciò non solo per l’ampiezza e la completezza dei reperti esposti e studiati ma sopratutto per l’eccezionalità della presenza di capolavori provenienti dal Museo Nazionale di Teheran a trent’anni dall’inizio della Rivoluzione khomeinista.
Le testimonianze di maggior rilievo delle fasi più antiche dell’arte persiana – ceramiche policrome e figurine in terracotta ed alabastro – provengono dal centro urbano di Shahr-i-Sokhta sull’altopiano, area oggetto di scavo della Missione Italiana dell’allora IsMeo, che forniscono un quadro esaustivo della cultura locale influenzata da un lato da quella mesopotamica (Iran Occidentale) e dall’altro da quella dell’Asia centrale (Iran Orientale ) una nuova fioritura con una nuova fase dell’arte plastica e della ceramica e nuove urbanizzazioni: si insediano le popolazioni indo-iraniche (Medi e Persiani) mentre la regione si difende dalle pressioni degli Assiri, Uratu e Elam: perle d’ambra, avori incisi, oggetti di fine gioielleria sono rappresentativi di questo complesso e delicato passaggio. Con l’avvento degli Achmenidi si viene a creare il primo grande impero dell’Antichità, essi stessi a loro volta sopraffatti dai Parti. Sono di questo periodo gli squisiti pezzi di ceramica invetriata, numerosi oggetti in argento e l’importante gruppo di sculture partiche provenienti da Persepolis. -
Articolo aggiunto! Sfoglia la lista dei desideriL'articolo selezionato è già presente nella tua lista dei desideri! Sfoglia la lista dei desideriARTISTI E FORNACI a cura di Irene de Guttry e Maria Paola Maino €30,00
Il fenomeno “ceramica romana” riguarda quella felice stagione (1880-1930) durante la quale una nutrita schiera di pittori e scultori si dedicarono a questa forma di arte applicata, mentre al contempo nascevano a Roma, a Grottaferrata, a Civitacastellana e a Pratica di Mare nuove fornaci e scuole specializzate.
Il volume “Artisti e fornaci”, catalogo della mostra, illustra con riproduzioni a colori le circa 200 opere esposte divise per capitoli tematici: eclettismo, art nouveau, artisti, manifatture, zoo e oggetti d’uso. Ripercorre cronologicamente le vicende della produzione ceramica che consiste in piccole plastiche soprammobile di animali o figurine, in vasi e piatti e in oggetti d’uso, ciotole, bricchi, servizi da thè e da caffè. Il tutto realizzato in terracotta color giallo-senape, dipinta e invetriata.
I motivi della decorazione astratta sono scacchiere, puntinature, girali, filettature, cerchietti: quelli della decorazione figurativa, quasi sempre racchiusa entro un marcato profilo nero, animali, soprattutto quelli esotici, nudi femminili, fiori e tralci di folie, fauni, dipinti in colori accesi, a netta campitura à plat (dettagliate schede ricostruiscono la storia degli artisti, Cambellotti, Cozza… e delle manifatture).
Le opere in mostra – per lo più inedite – provenienti da Musei e collezioni private, selezionate per la loro alta qualità estetica, per la varietà delle forme e dei decori, si propongono all’attenzione del pubblico con l’intento di restituire all’originale episodio “ceramica romana” un posto degno nella storia dell’arte italiana. -
Articolo aggiunto! Sfoglia la lista dei desideriL'articolo selezionato è già presente nella tua lista dei desideri! Sfoglia la lista dei desideriIL TEMPO E LA MEMORIA
Spazi e luoghi dell’uomo
nella storia dell’arte di AA.VV. €13,50Come consueto, l’appuntamento annuale di Castel Sant’Angelo è rivolto ai luoghi più esposti al rischio dei furti: le chiese. Oltre un terzo dei furti d’arte ha per vittima edifici e istituti religiosi (musei diocesani, monasteri, conventi, biblioteche).
Il problema della tutela e della valorizzazione di tanti tesori è enorme e ha per protagoniste le forze dell’ordine, Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri; sono le opere da loro recuperate a costruire, da anni, l’elemento di maggior richiamo.